Sarà presentato a Bari mercoledì 28 giugno 2023, nella libreria Liberrima, sita in via Calefati 12, “All’Ombra del Tacco”, il thriller psicologico ed esoterico della sociologa e criminologa forense Annamaria Venere.
L’evento, che avrà inizio alle ore 19.30, rientra nell’ambito della rassegna “Un calice con…” promossa proprio da Liberrima.
Alla presentazione parteciperà la scrittrice che, insieme al giornalista Salvo Falcone converserà sui temi affrontati nel libro; brani tratti da “All’ombra del tacco” saranno interpretati dall’attrice Veronica Calella.
La vicenda narrata in “All’Ombra del Tacco” (2022, Daimon Edizioni, copertina di Davide Gianmaria Aricò) è ambientata alla fine degli anni ’90 in Puglia. All’interno di un trullo adibito a casa-vacanze vengono rinvenuti tre cadaveri. A capo delle operazioni il capitano dei Carabinieri Marcello Gentile che, ormai da anni, si avvale dell’aiuto della sua amica Flora, insegnante elementare, ma dotata di grande intuito e talento investigativo. La “firma” dell’assassino è inequivocabile: si tratta di Cagliostro. Il killer ha già colpito in passato e il nome in codice, affibbiatogli dalle forze dell’ordine, è riconducibile a strani simboli di natura esoterica che disegna sui muri con il sangue delle vittime. Flora intuisce che Cagliostro li sta sfidando, disseminando la scena del crimine di elementi che annunciano dove avverrà il prossimo omicidio. Inizia una folle corsa contro il tempo e i due coinvolgeranno Paolo, giornalista di cronaca nera, uomo schivo, diffidente, appassionato di storia, con la dote del segugio e che non si ferma neppure quando si tratta di scovare possibili collegamenti tra vecchi libri rari. Seguendo le tracce lasciate da Cagliostro, Flora e Marcello partiranno per L’Aquila con l’intento di intercettare la follia che coinvolge sia vivi che morti e dove li attenderà un altro triplice omicidio. La trama si infittisce, ambigui e misteriosi personaggi sembrano avere uno strano legame con le uccisioni, paiono tutti potenziali assassini. I fatti imprevedibili non mancano, si fanno pressanti, tanto che non si sa più di chi fidarsi e da chi guardarsi. L’articolazione della trama non presenta nessuna fantascienza, nessuna scena truculenta da macelleria, ma è una storia che racconta di vita, di superstizione e di morte, con un importante ma realistico sfondo di spunti psicopatologici che si riscontrano, pagina dopo pagina.
ANNAMARIA VENERE
Annamaria Venere nasce a Gioia del Colle il 21 ottobre del ’66 e trascorre l’infanzia nel suo paese natale. Da piccola sogna di fare la cantante lirica ma, non trovando condivisione in famiglia, si appassiona alla lettura e alla pittura che abbandonerà definitivamente a tredici anni. Con l’inizio dell’adolescenza comincia a provare il disagio dell’irrequietudine e, consigliata dalla sua giovane professoressa di italiano, comincia a scrivere storie che narrano i suoi pensieri. Annamaria, con spirito talvolta ironico e dissacrante, talvolta profondo e doloroso o ancora, caratterizzato da malinconico ottimismo, nel corso di quattro anni scriverà undici racconti brevi. A diciassette anni, affascinata da un volume di sociologia, inizia ad approfondire lo studio attraverso altre opere, studi che condurrà in maniera autonoma e disorganizzata per molti anni. Si trasferisce a Bari, si laurea in Scienze delle professioni sanitarie e inizia la sua attività professionale nella splendida cornice della Valle D’Itria, luogo del quale s’innamorerà profondamente. Viaggiare per quasi 200 km al giorno (lo farà per dieci anni), rappresenterà l’opportunità per raccogliere appunti dettati al suo piccolo registratore, dal quale diventerà inseparabile. Donna dallo spirito indipendente, sarcastica, amante delle metafore, cultrice del disincanto, acuta osservatrice della specie umana, spia e coglie sguardi che altri non afferrano e ne lascia traccia scritta: per lei è un modo di tenere insieme ciò che era destinato ad essere dimenticato. In quegli anni scopre la sua naturale propensione all’ascolto degli altri e la comprensione dei vissuti delle persone e decide di iscriversi nuovamente all’Università, alla facoltà di Sociologia. Consegue presso l’Università Alma Mater Studiorum, Polo di Forlì ‘R. Ruffilli’ la laurea magistrale in “Sociologia, Politiche Sociali e Sanitarie” e successivamente perfeziona la formazione in “Criminologia Forense” presso l’Università di Messina. In parallelo a questi progetti e agli studi è coautore di ‘Elementi di comunicazione per le professioni sanitarie. Strategie operative per le aree infermieristica, preventiva, riabilitativa e tecnica’ (Franco Angeli, Milano 2008), ‘Il falso in Sanità. Problematiche giuridiche e aspetti sociologici’ (Franco Angeli, Milano 2013), ‘L’infermiere di famiglia e cure primarie: aspetti gestionali e competenze cliniche” (Piccin Nuova Libraria, Padova 2017). Nel frattempo, la sua vita privata e professionale “attraversano” lo stretto e si realizzano in Sicilia dove tutt’ora vive. Si sposa e ha due figli, Carla e Flavio. Nel 2009, fonda a Catania una società di organizzazione di eventi medico scientifici e formazione sanitaria e diventa Provider ECM. Successivamente, la stessa società diviene editore di Medicalive Magazine, rivista online d’informazione del settore sanitario e viene nominata Direttore Editoriale. Pubblica svariati articoli e nel 2020 il suo ultimo lavoro scritto in collaborazione con due ufficiali dell’Arma dei Carabinieri ‘Vittime di violenza di genere. La gestione giuridica dell’operatore sanitario’ (Franco Angeli, Milano 2020). Con il tempo, si riconosce sempre più nel mondo della scrittura e la sua natura creativa si mostra durante il periodo del lockdown da Covid-19 del 2020, quando decide di sperimentare un genere per lei nuovo, con ‘All’ombra del tacco’.