La ricerca e l’innovazione sono strumenti che l’agricoltura di oggi non può prescindere per rispondere ai cambiamenti climatici e alle emergenze fitosanitarie. Una necessità da cui non sono esclusi neppure i produttori di arancia. Ed è per questo che il Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP ha scelto di confrontarsi con la tecnologia per il futuro delle coltivazioni di agrumi. Prende il titolo di Tecnologie innovative e agrumicoltura sostenibile il convegno che si terrà martedì 3 dicembre alle 9,30 ad Acireale (CT) presso la sala convegni “Giacomo Lanza” in Corso Savoia, 190. Tema centrale dell’iniziativa saranno le innovazioni tecnologiche (genetiche, fitosanitarie e agronomiche) per la valorizzazione e la tracciabilità dell’Arancia rossa di Sicilia.
Come evidenzia, infatti, Gerardo Diana, presidente del Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP, «la ricerca svolge un ruolo sempre più determinante per affrontare le sfide che gli agricoltori si trovano ad affrontare, sia dovute ai cambiamenti climatici, sia alle emergenze di natura fitosanitaria».
Il programma del convegno Novarancia prevede gli interventi di Antonino Drago, dirigente Servizio 3 – Dipartimento dell’Agricoltura della Regione Siciliana, Giovanni Sutera, dirigente Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Catania, Enzo Perri, direttore CREA-Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura e Aurora Ursino, presidente Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Catania.
Il cuore dell’iniziativa è la presentazione dei risultati raggiunti e degli obiettivi in corso del progetto Novarancia, che analizza gli aspetti di natura genetica, fitosanitaria e agronomica, che saranno illustrati da Cinzia Oliveri, responsabile del progetto. Parleranno inoltre Concetta Licciardello, primo ricercatore Crea – Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura su Tracciabilità genetica di cloni di arancia rossa, Biagio Torrisi, Cter Crea- Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura su Nuove prospettive per il vivaismo agrumicolo attraverso l’impiego del T-budding, Antonino Catara, Innovation broker del progetto, Marcella Russo, Agrobiotech Soc. Coop. per Innovazioni per la gestione di patologie remote ed emergenti, Grazia Licciardello, primo ricercatore Crea – Olivicoltura Frutticoltura Agrumicoltura su Innovazioni diagnostiche e certificazione degli agrumi. Concluderanno la mattinata di studi, Gerardo Diana, presidente del Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia Igp, Salvatore Rapisarda, Consorzio Euroagrumi Op, Giuseppe Spina, Studio Associato Agriengineering e Alberto Continella, professore associato di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree (Di3A).
Il Consorzio dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP. È una realtà che coinvolge oltre 30 Comuni della Sicilia Orientale e conta, oltre alle migliaia di impiegati nel settore, circa 500 produttori associati per un totale di oltre 6.500 ettari certificati con l’Igp, dei quali 800 in regime biologico. Sono tre gli intermediari di mercato e oltre 70 i centri di confezionamento associati, più di 300 sono le etichette autorizzate all’uso della denominazione protetta Igp come ingrediente nei prodotti elaborati, trasformati, composti pubblicati in un albo consortile. Nell’ultima campagna le imprese aderenti al Consorzio hanno commercializzato quasi 22mila tonnellate di prodotto fresco e circa 7mila per l’industria, per un totale che si avvicina alle 30mila tonnellate.
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